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“Restituiamo all’Europa 12 miliardi di fondi per lo sviluppo economico, in fondo a cosa servono”?


Editoriale di Giovanni Condorelli – Segretario Confederale dell’Ugl  con delega alle politiche per il Mezzogiorno



Spero vogliate perdonarmi se ho esordito con un titolo decisamente provocatorio, ma credo sia l’opinione di tutti di noi in riguardo ai fondi europei  e al loro mancato utilizzo da parte della politica siciliana e non solo, perché sono sempre più convinto che, se vogliamo fare impresa dobbiamo supportare  i nostri giovani con l’aiuto concreto, vale a dire la presa in carico dell’idea imprenditoriale sino alla sua concreta realizzazione.
Senza molti preamboli, la direzione da seguire è quella che anche le associazioni datoriali in sinergia con il sindacato devono attuare, affinché le risorse disposte dall’Unione Europea non vadano sprecate;  non a caso, il Convegno “SudAct” del 2 Ottobre 2015, avente per tema per l’appunto "Fondi Europei, lo sviluppo negato", che si terrà presso la Sala A. Terrasi della Camera di Commercio di Palermo, approfondirà quali sono le opportunità per le imprese già avviate e le start up.
L’Ugl segue molto da vicino il malessere sociale dei neo imprenditori, bloccati dalla mancanza di risorse o dalla persona giusta che riesca a seguirli, perché non è una novità che senza un santo in paradiso, ti perdi per la selva oscura.
A parte le citazioni letterarie, il quadro generale appena esposto, ci dimostra quanto sia davvero difficoltoso rendere un progetto bancabile e prima ancora, riuscire a presentarlo alle persone giuste; sosteniamo da almeno cinque anni che per risollevare l’economia e far scendere l’elevato tasso di disoccupazione occorre creare nuove imprese, esplorare nuove ambiti, mercati e servizi e formare la nuova classe  imprenditoriali con la sola etichetta della “Responsabilità sociale d’impresa”.
Anche noi e, mi rivolgo a tutte le istituzioni che interverranno alla terza tappa di  SudAct, siamo creatori e formatori di questo nuova grande società sostenibile intorno alle esigenze di sviluppo e della comunità.
La politica ha scordato il suo primo obiettivo di essere al servizio del cittadino, molto spesso ci ritroviamo ad ascoltare la rabbia di molti giovani che non vengono neanche presi in considerazione dai vari assessorati, eppure qualcuno tra loro, potrebbe essere il nuovo capitano dell’industria, ma quei soldi devono rimanere fermi in attesa di essere restituiti e, credetemi, non capisco perché dobbiamo rinunciare a tante risorse vitali per la nostra Sicilia.
La nostra idea  è quella di richiamare con un bando regionale tutti i progetti di nuove start up, scegliere le migliori e incubarle almeno per un anno, entro il quale sarà possibile riconoscere la fattibilità economica del progetto e non abbandonare i nostri giovani che, in solitudine e senza mezzi propri, altrimenti non potrebbero verificare se la loro idea di business è valida.
Senza di noi, senza le idee dei nostri giovani e senza un unico interesse, lo sviluppo economico e sociale del paese, restituiremo circa 12 miliardi di euro, ecco perché non è irriverente scrivere: in fondo a cosa servono?


Pa.30.09.2015

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