DOPO IL 25 NOVEMBRE, PROSPETTIVE CONCRETE DI ATTIVITÀ DI RETE ALL’INDOMANI DELLA CONFERENZA “CONTRASTARE LA VIOLENZA SULLE DONNE: UN IMPEGNO QUOTIDIANO OLTRE IL 25 NOVEMBRE”
Grande partecipazione di pubblico e positivi riscontri a Ragusa il 25
novembre per la Conferenza, “Contrastare la violenza sulle Donne: un impegno quotidiano, oltre Il 25 Novembre”organizzata in
occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, da UGL
RAGUSA - Ufficio Provinciale Pari Opportunità
- coordinato da Gianna Dimartino,
insieme all’Associazione
Prometeo, Presidente Lisa Iudice.
E’ stata condivisa l’idea delle organizzatrici di dare vita ad una
rete, di sedersi tutti attorno ad un tavolo e programmare costantemente
attività ed azioni mirate sul territorio per contrastare il fenomeno della
violenza sulle donne in tutti i suoi molteplici aspetti,oltre la data del 25
novembre.
Dopo avere osservato un minuto
di silenzio, non solo per le donne vittime di femminicidio, ma anche per le
vittime di tutte le guerre e stragi(tra cui Valeria Solesin), si è dato il via
ai lavori , moderati dalla giornalista Isabella Papiro e inframmezzati dalla
lettura di poesie scritte dalle apprezzate
poetesse ragusane, Clara Calì e Tullia Aquila.
E’ intervenuto il Segretario
Confederale UGL e Reggente Utl Ragusa, Giovanni
Condorelli, Il Viceprefetto,dr.ssa Cocciufa, Rappresentanti istituzionali, altri relatori
tra cui il Direttore C.P.A. “Insieme per la vita” di Ragusa, Daniele Carrozza,la
Presidente della Consulta Femminile,Pina Pavone, La Presidente
dell’Osservatorio regionale Interpartitico Pari opportunità, Rosanna Bocchieri,
le Rappresentanti di Centri antiviolenza, varie associazioni tra cui “Amunì”,
Agorà”, “Icaro” ,”Proxima”e operatori del settore. Al dibattito hanno preso
parte anche donne straniere che vivono nella nostra provincia,donne rumene,
magrebine e libanesi, a dimostrazione della volontà delle organizzatrici di
rafforzare il dialogo e la solidarietà multietnica, una “sorellanza”forte e
mirata a risolvere ed affrontare la gravità del tema di oggi. Inoltre Gianna Dimartino ha annunciato che
contestualmente alla Conferenza, se ne stava svolgendo una simile in Romania
sulla stessa traccia e tematica, organizzata da Felicia Gabriela Portase,
giornalista ed Esperta in Politiche sociali, e da varie associazioni ed
istituzioni locali, con i quali si sta
creando un ponte di collaborazione e di “sorellanza” attraverso la
realizzazione di futuri progetti e scambi di buone prassi, contro la violenza
sulle donne. Dal contributo delle
relazioni e dal vivace Dibattito , è
emersa la necessità di creare insieme una rete territoriale di
collaborazione sinergica e relazionale, e di sancire un impegno forte nel contrastare tutti insieme il grave fenomeno
della violenza sulle donne, in tutti gli ambiti, attraverso azioni congiunte e
“positive “da mettere in campo sul territorio , costantemente nell’arco dell’anno, non solo in occasione del 25
novembre, agendo così come leva acceleratrice
di un processo culturale che ancora
oggi è purtroppo lento e farraginoso. Insieme,
trasversalmente, le donne intervenute hanno concordato, insieme alla
organizzatrici della Conferenza, di lanciare un’altra sfida:
la nascita di “La Città delle donne”, un luogo, uno spazio dove le Donne
possano incontrarsi/confrontarsi e promuovere azioni rivolte al cambiamento
della società per affermare una cultura del rispetto.
Giovanni Condorelli così
interviene: «Contrastare
la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga
la piena tutela dei diritti fondamentali della persona. La violenza sulle donne
purtroppo si consuma virtualmente e psicologicamente anche nei luoghi di lavoro
e la UGL è impegnata a tutelare i loro diritti a cominciare dall’ingresso nel
Mercato del lavoro, nei contratti , nella retribuzione,e per finire al sistema
pensionistico, contro cui proprio pochi giorni fa abbiamo presentato il nostro
dissenso alle leggi attuali che annullano tante tutele e garanzie ».
Ed ancora ha sottolineato Gianna
Dimartino durante il suo intervento:- “Il nostro
sindacato UGL ribadisce il suo impegno
costante nel contrastare le violenze e le discriminazioni che subiscono le
donne nei posti di lavoro, dove spesso regnano precarietà, bassi salari, mobbing,discriminazione,licenziamenti.
A ciò vanno aggiunti dati importanti che ci impongono un’amara riflessione ma, nel contempo, ci
spronano a continuare le nostre battaglie sindacali sul campo: in Sicilia la disoccupazione
femminile si attesta al 24,9% e quella giovanile intorno al 50%; le
difficoltà generali e la carenza di servizi hanno portato per tantissime
donne perdita di posti di lavoro,
mancata chance di carriera professionale, divario retributivo di genere ,una
marcata denatalita’ (-5147 nascite nell’ultimo anno); dati sconfortanti sullo
stato psicofisiche delle donne . A ciò si sono aggiunte le nuove regole
fallimentari sulle assunzioni del recente Jobs Act, che cancellano l’art.18,
che di fatto legittimano la precarietà permanente e la facilità al licenziamento.
E’ indispensabile invece sollecitare l’attuazione di nuove Politiche a sostegno del lavoro e della
Famiglia, per concretizzare azioni di Conciliazione e di aiuti reali alle donne
e alle famiglie, come sgravi fiscali,quoziente familiare,sostegni per la maternità,anzianità
e disabilità, maggiori servizi primari (asili nido, mense scolastiche,
strutture ricreative per ragazzi, trasporti pubblici, flessibilità oraria) e
rimodulazione dei tempi delle città. E infine,come Ufficio Pari opportunità UGL
continueremo a sollecitare la piena
attuazione dei Comitati Unici di Garanzia, sia nelle aziende pubbliche che
private, affinché si possano eliminare le discriminazioni di genere e realizzare concrete azioni positive che
favoriscano la conciliazione per le
donne lavoratrici».
«Ad oggi il problema della
violenza contro le donne – ha detto Lisa Iudice, Presidente
Associazione Prometeo, - è tutt'altro che risolto e accanto alle violenze fisiche, aumentano
quelle psicologiche e virtuali: le donne si trovano spesso in condizione di
svantaggio nel lavoro e nella società. Bisogna educare alla cultura del
rispetto della donna soprattutto le nuove generazioni, partendo da una rivoluzione culturale nelle scuole e
agendo soprattutto nei luoghi più “frequentati” dalle donne,dove purtroppo si
subisce più facilmente violenza: la famiglia patriarcale,dove si consuma la
percentuale più alta delle violenze sulle donne. La nostra esperienza con la
gestione del Centro ascolto a Ragusa, ci fa evidenziare la necessità di
continuare il nostro impegno quotidiano nell’ ascoltare e prestare aiuto e
attenzione a tante donne ragusane e straniere, che da sole, con tanta
dignità, vivono storie di grave disagio,
sofferenza e dolore insieme ai loro figli, e non possono essere certamente
lasciate da sole.»
A conclusione lavori il saluto è stato un “arrivederci a domani” per lavorare insieme e
costruire sostegno, aiuto, diritti e solidarietà alle donne e ..non solo.
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