“Si è tenuno un incontro fra la delegazione sindacale formata dal
Responsabile Regionale Generale UGL Sicilia Dott. Giuseppe Messina , dal
Responsabile Regionale UGL ESA e Enti Vigilati, dal Responsabile Provinciale
UGL Tp Stefano Pulizzi, e il Commissario
Straordinario Consorzi delle Sicilia Occidentale, Paolo Mascellino, dettato dalla necessità che nasce
dalle problematiche inerenti il rapporto consorzi e territorio agricolo, quindi
dalle difficoltà di rispondere alle necessità delle aziende presenti nelle varie
provincie, determinate dalla gestione dell’acqua, il cui costo grava sulle aziende e agricoltori in genere, una
crisi ormai diffusa che la Regione”.
A dichiararlo è Gaetano Cassibba,
Responsabile Regionale Ugl Esa e Enti Vigilati.
“Il Governo Regionale - aggiunge Cassibba - non ha ancora risolto, malgrado una ipotesi di riforma, dove vede coinvolti
ESA, Consorzi, Forestali e Stagionale ESA, e per stanziamenti previsti nella
finanzia insufficienti per rispondere alla crisi agricola delle imprese e ai
costi gestionali e istituzionali compresi gli stipendi dei dipendenti, che ormai da tempo non percepiscono le
regolari mensilità creando gravi difficoltà familiari”.
“Il commissario Straordinario - spiega il sindacalista - nonostante rivendica interventi da lui
gestiti che hanno aperto una forma di confronto con il territorio, lamenta
comunque un piano di riordino dei consorzi non ancora avviato, nonostante già
previsti l’istituzione di due consorzi, Sicilia occidentale e quella orientale,
ma di fatto ancora non avviata poichè oggi esistono circa 11 consorzi
definibili autonomi con grandi difficoltà non solo nel dialogo fra loro, ma nei
confronti del governo e non di meno nei confronti degli agricoltori e i propri
dipendenti”.
“il nostro sindacato - conclude il sindacalista - si è mostrato
disponibile a volere intestarsi una linea politica sindacale volta a
rivendicare e migliorare un sistema ormai vetusto e che necessita un radicale
cambiamento più omogeneo e conforme alle necessità del mondo agricolo e dei
lavoratori stessi, al contrario non si capirebbe la presenza di enti che invece
diventerebbero solamente di peso per la regione siciliana”.
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