“Continuano
le azioni a livello europeo che ingabbiano il futuro lavorativo e la
prospettiva di ripresa in Italia, nel mezzogiorno e in Sicilia in particolare,come
la recente questione dell’olio extravergine
tunisino senza dazi”.
Così
Giuseppe Messina, Responsabile dell’Ugl in Sicilia, che aggiunge: “la
marineria di Lampedusa, denuncia il
continuo sconfinamento della flotta peschereccio tunisina che minaccia di
arrivare fino al porto della maggiore delle Isole Pelagie. Una vergogna tutta
Italiana, di un Governo nazionale che svende in tratto di mare alla Francia e
lascia allo sbando la comunità lampedusani già fortemente provata dal fenomeno
degli sbarchi che continua ad essere fuori controllo”.
“Il Governo regionale
si assuma la responsabilità politico-istituzionale e faccia la propria parte
esercitando un ruolo attivo nel più generale dibattito sul futuro del Mare
Mediterraneo e delle comunità di lavoratori che vivono grazie allo sfruttamento
ecosostenibile delle preziosissime acque. Non si può parlare di autorizzazioni
alla trivellazione nel Canale di Sicilia danneggiando le marinerie pescherecce
siciliane mentre l’Eni disinveste a Gela ed oltre mille lavoratori sono senza
un futuro lavorativo. Basta a questo scempio istituzionale, si intervenga prima
che sia troppo tardi”.
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