“Si è svolta nei giorni scorsi nel capoluogo siciliano, la seconda assemblea programmata dall’Ugl con i lavoratori ex Pip bacino Palermo.
Seguiranno una serie di assemblee perché si vuole avviare un confronto libero e
democratico con la atipica categoria di
lavoratori definiti precari che continuano comunque a collaborare con la
pubblica amministrazione dando un serio, concreto e valido contributo”.
Cosi si legge in una nota congiunta dell’Ugl Terziario e di Ale, il
sindacato dei lavori emergenti dell’Ugl.
“Da tempo - dichiara Gaetano
Cassibba, Reggente Provinciale Ale Ugl di Palermo, - la categoria ha denunciato il stato di
rapporto di lavoro privo delle essenziali basilari e elementari norme che strutturano qualsiasi
tipo di rapporto di lavoro con le amministrazione come l’individuazione di CCNL
che possa essere da garanzia non solo di tutele ma di regolamentazioni,
riconoscimenti, senza la quale, diventa impossibile sostenere e rivendicare
nelle opportune Sedi Istituzionali”.
“Durante l’assemblea - aggiunge - si
è sviluppato un dibattito molto acceso dove è emerso come oggi, dopo circa 20
anni di attività lavorativa continuativa verso la pubblica amministrazione, il
loro status di lavoratore non sia ancora riconosciuto dalla Regione Siciliana.
Lavoratori che dopo aver avviato un percorso
lavorativo fin dalla loro costituzione carico di motivazione, speranze e professionalità,
ancora oggi non hanno ottenuto quelle soluzioni sperate. Impegni e attese poste nel dimenticatoio”.
“L’Ugl – spiega il sindacalista - ha deciso di assumere a fianco ai lavoratori
una scommessa, una sfida, che è quella di un impegno serio, concreto e condiviso
per pianificare un percorso che merita
una soluzione verso una categoria
di lavoratori volta a di trovare la
giusta collocazione attraverso soluzioni legislative che sino ad ora sono state
poco soddisfacenti.
Insicurezza delle risorse finanziarie, la non regolare e continuativa
certezza stipendiale, mettono in serio allarme i lavoratori e le loro famiglie,
per questo non possiamo far finta che nulla stia accadendo cercando di rinviare
il problema. La politica siciliana ha il dovere di chiudere una vertenza che si
trascina da troppo tempo per dare serenità e tranquillità ai lavorati e alle loro famiglie”.
“Il tipo di intervento approvato recentemente in Commissione Bilancio
all’Ars- conclude Cassibba - è un
piccolo segnale ma non la soluzione definitiva che chiedono i lavoratori ed è
ben poca cosa rispetto alla
stabilizzazione non più rinviabile verso una categoria che è una realtà lavorativa importante. Il Governo
Regionale non può più sottacere ma deve avere il coraggio di dare una seria e
concreta soluzione attesa già da anni”.
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