“Il disimpegno di Eni
nel sito industriale di Priolo, Melilli, Augusta e Ragusa attraverso la
cessione della Versalis al fondo americano Sk-Capital potrebbe avere gravissime
ripercussioni sul territorio con mille e 300 lavoratori a rischio
licenziamento. In un’isola martoriata dalla desertificazione industriale,
chiediamo al Governo regionale di essere più incisivo ed entrare a gamba tesa
nella trattativa nazionale a difesa delle ragioni dei lavoratori e di un
territorio che rischia il collasso economico-sociale”.
A dichiararlo Margherita
Gambino, Segretario provinciale della Federazione chimici di Palermo,
intervenendo ieri all’audizione in Commissione Attività produttive all’Ars,
alla quale hanno partecipato anche il Responsabile regionale dell’Ugl, Giuseppe
Messina, Alonce Concetto, Segretario provinciale dei chimici di Siracusa e
Peppino Furci, componente del direttivo provinciale di categoria.
“I paletti per la
vendita di Versalis posti dall’amministratore delegato del colosso energetico,
Claudio Descalzi nella trattativa che porterà Eni a cedere ad un gruppo
straniero il settore della chimica non ci convincono – prosegue la
sindacalista. Che aggiunge: “Garantire per cinque anni gli assets industriali e
per tre anni i livelli occupazionali perdendo il settanta per cento della proprietà
non è sufficiente a dissipare i dubbi sul possibile effetto disastroso per
l’economia ed i livelli occupazionali del territorio siracusano e ragusano”.
“Eni presenti il piano
industriale – rilancia la Gambino -
e mantenga gli impegni e gli investimenti assunti al tavolo ministeriale per
l’area industriale di Priolo per garantire prospettiva occupazionale e
produzione industriale per il futuro ad un territorio che fonda le proprie
ragioni economiche sul Pil maturato da tale attività. Sulla vertenza continueremo
come Ugl a vigilare attivamente al Tavolo ministeriale affinchè non si arretri
nella vicenda che interessa la chimica italiane e siciliana in particolare”.
“Renzi mantenga gli
impegni assunti in occasione della sua visita a Siracusa relativamente al
protocollo sulla chimica sottoscritto a suo tempo presso la Presidenza del
Consiglio dei Ministri e che si attivino le bonifiche dei siti d’interesse
nazionale Priolo, Gela e Milazzo – afferma Tonino Galioto – Segretario
dell’Unione Territoriale del Lavoro dell’Ugl di Siracusa. Un governo senza
politica industriale non ha futuro – aggiunge - così come uno Stato senza
chimica non può vantare alcuna competizione a livello mondiale motivo per cui
si attivino, senza ulteriori indugi, tutti quegli impegni in ricerca ed
innovazione per garantire prospettive di sviluppo ad un’intera nazione”.
“Chiediamo ad Eni –
dichiara Michele Polizzi, Segretario regionale della Federazione Ugl Chimici -
di valutare altre possibilità come quella della cessione di quota parte alla
Cassa Depositi e Prestiti che garantirebbe un futuro duraturo alla chimica
italiana sia per quanto riguarda i siti che per quanto concerne l’occupazione e
questo consentirebbe comunque all’Italia di mantenere una posizione di primo
piano nel settore manifatturiero in Europa”.
Va ricordato che
Sk-Capital è un fondo di proprietà di Barry Siadat, l’attuale presidente della
società, che vanta un’esperienza nel mondo della chimica lunga 37 anni e
Jamshid Keynejad, managing director. La società ha sede a New York, ha 18
dipendenti di cui 10 assunti nel 2015 ed ha una capitalizzazione totale di 1
miliardo di dollari, totalmente impegnati in 8 aziende partecipate quasi tutte
di piccola dimensione.
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