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PESCA: MESSINA (UGL), DICHIARAZIONE CROCETTA CI LASCIA SGOMENTI

“Quanto affermato dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, sul fatto che la pesca sia una questione europea ci lascia sgomenti. La crisi del comparto che interessa 18 mila famiglie siciliane ed il futuro legato all’accesso nel Mar Mediterraneo e allo sfruttamento ecosostenibile delle risorse non può vedere assente la Sicilia dal dibattito sul futuro di quest’area. Il presidente Crocetta, che conferma con le sue parole il disinteresse verso i pescatori, le marinerie e l’indotto, cioè un pezzo della storia millenaria della Sicilia, del suo popolo e dell’immenso patrimonio culturale, se ne assuma in toto la responsabilità politica”.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Responsabile regionale dell’Ugl, a margine del convegno di presentazione del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) e del Fondo Europeo per la Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) dal titolo: “Orizzonti di sviluppo – MareTerra” svoltosi a Palermo lo scorso 20 febbraio e che ha visto, oltre alla presenza del Governatore siciliano, la partecipazione del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina e dell’assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della Pesca Mediterranea, Antonello Cracolici.
“La pesca siciliana paga lo scotto di una politica assente che in tre anni ha tenuto fuori dall’agenda di governo il settore e le sue criticità – aggiunge il Reggente dell’Ugl Sicilia - e l’esecutivo regionale ha mostrato solo approssimazione ed inadeguatezza, penalizzando oltremisura un settore strategico per l’economia isolana che abbisogna di sostegno istituzionale, dialogo, concertazione e cooperazione”.
“L’Ugl  - sostiene Messina - da tempo denuncia il messaggio fuorviante che il Mediterraneo è in uno stato pietoso e senza pesci per cui bisogna limitare la pesca ed ‘eliminare i pescatori’. La colpa del fallimento delle politiche degli ultimi trent’anni nel Mediterraneo, che hanno ridotto gli stock ittici e peggiorato lo stato di salute dell’ambiente marino, non è più solamente dei pescatori: vi sono altre cause che incidono sulla riduzione del pescato come il cambiamento climatico, l’inquinamento, la sovrappopolazione della fascia costiera dove avviene il reclutamento di molte specie ittiche ad alto valore commerciale, la pesca illegale, la presenza di specie ittiche aliene, i traffici marittimi aumentati col raddoppio del Canale di Suez, gli scarti liquidi e solidi, l’inquinamento acustico”.
“Condividiamo l’azione politica dell’assessore Cracolici, posta in essere nei suoi primi cento giorni di governo del settore - commenta il sindacalista – allorquando dichiara che nei settori dell’agricoltura e della pesca intende esercitare il primariato della Sicilia nel dibattito più ampio, europeo ed internazionale, che dovrà rivedere le regole comuni di accesso alle acque e di consumo dei prodotti dell’agroalimentare senza demandare ad alcuno e assumendosi la responsabilità diretta dell’azione politica”.
“Nel più ampio dibattito sullo stato degli stock ittici nel Mediterraneo -  dice Messina - sollecitiamo l’assessore Cracolici a mettere in atto azioni concrete e non più rinviabili per contribuire attivamente a ridisegnare il Mediterraneo come un luogo condiviso, con regole comuni di accesso e sfruttamento ecosostenibile per tutti i 27 Paesi, Ue ex extracomunitari”.
“L’Ugl, che ha presentato un documento in occasione dell’insediamento a Palermo dei componenti della Commissione Consultiva Regionale della Pesca del 19 febbraio scorso, è per la sostenibilità ecologica, economica e sociale della pesca – conclude Messina - con Piani di Gestione condivisi da tutti”.



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