Dopo diversi incontri
istituzionali per trovare una soluzione e dare così garanzie occupazionali ai
lavoratori di Almaviva, principale azienda di call center in outsourcing
italiana, purtroppo è arrivata, come una doccia fredda, l’apertura delle
procedure di mobilità, secondo la L. 223/91 (licenziamenti collettivi) che
riguarda fino a 2988 lavoratori. Palermo è la sede Almaviva maggiormente
colpita con 1670 lavoratori dichiarati in esubero, in un sito dove viene
impiegato il 65% di donne".
Così Antonio Vitti,
Segretario Provinciale Ugl Telecomunicazioni di Palermo che aggiunge
"l’Azienda ha dichiarato un calo dei ricavi a livello nazionale del
37%, anche a seguito dell’esito negativo della gara con ENEL".
« Per i siti produttivi di
Palermo, l’azienda sostiene - spiega Vitti - anche una
insostenibilità economica dei due distinti complessi (via Marcellini e via
Cordova). Pertanto le risorse verranno concentrate in unico complesso,
quello di via Cordova".
I Lavoratori interessati dalla
procedura di mobilità, riguardano gli operatori telelefonici, ad esclusione dei
team leader e delle staff".
" La vertenza aperta da
Almaviva - conclude il sindacalista - è la più grave degli utlimi 10 anni
per la città di Palermo, superiore per numero di lavoratori alla vertenza
Fiat".
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