"Lo
stesso presidente Rosario Crocetta condivide i dubbi che arrivano da piu'
parti: in questa finanziaria non ci sono norme per lo sviluppo, e noi non ci
sentiamo di smentirlo lo avevamo gia' annunciato in tempi non sospetti e lo ribadiamo
con forza oggi, e' urgente una manovra che riporti la centralita' della
politica sulla questione non piu' derogabile del lavoro giovanile, e che non
sia, come invece e' sempre stato, un sussidio o un posto da precario, ma una
seria opportunita' per il lavoratore e per la nostra terra". Cosi'
Giuseppe Messina, responsabile dell'Ugl Sicilia che aggiunge: "La nostra
non e' una dichiarazione di circostanza, ma la presa d'atto di un evidente
disagio di una classe politica che non sa piu' che pesci prendere. Settimane di
battaglie, divisioni, accuse e assenze forzate e calcolatrici. E non e' tutto.
Chiuso il dibattito il resoconto e' triste. Ancora una volta hanno pagato dazio
i dipendenti regionali e la sanita', mentre continua l'agonia dei precari degli
Enti locali e dei forestali, mentre le famiglie dei lavoratori delle ex
Provincie vivono con le palpitazioni". "Intanto la finanziaria e'
salva - prosegue - ma i problemi restano, e sono tanti. Tutto o quasi tutto
viene rinviato, spostato piu' in avanti, in attesa dei cinquecento milioni che
il governo romano, se non si e' scherzato, si e' impegnato a erogare alla
Sicilia. Lo scotto intanto e' stato pagato. Quattrocento milioni di tagli per
recuperarne cinquecento. Una lenta eutanasia". "Un
bilancio obbligato, senza materia prima, il danaro - aggiunge Ernesto Lo Verso
(nella foto), commissario regionale Fna dell'Ugl -. Una sorta di
taglia e incolla al ribasso fino a raggiungere quei 400 milioni di risparmi
chiesti da Roma, ma stranamente mentre ci si impossessa di parte del fondo
pensioni dei dipendenti regionali, e si trasferiscono i debiti dei comuni alla
sanita', che dovra' bloccare i concorsi gia' annunciati, viceversa si
mantengono in vita gli alti stipendi dei dirigenti dei consorzi, enti in coma
ormai da troppi anni e si rinvia il taglio dei gettoni di presenza di sindaci e
consiglieri comunali. Un rompicapo che non si riesce a sbrogliare".
"Intanto il Movimento 5 stelle - ricorda Lo Verso - in polemica con gli
altri gruppi politici all'Ars dichiara apertamente: 'Questa legge non e' nel
governo ne' di Crocetta, ma del Pd. Non siamo per niente soddisfatti. Nonostante
l'abolizione della Tabella h, sono stati danneggiati altri enti che meritavano
altra attenzione. Con i siciliani ci vedremo per le strade e nelle piazze'.
Vogliamo replicare - conclude Lo Verso - che le piazze appartengono ai
sindacati, a tutte le parti sociali, ma non piu' ai partiti che ci governano,
che hanno ancora una volta dimostrato con i fatti poca affinita' ai problemi
della gente comune".
Commenti