"Ancora una volta sottolineamo come il Sud e la Sicilia siano lontani dal traguardo della ripresa, e come siano scomparsi dall' agenda di governo, una seria Programmazione socio-economica, con progetti e investimenti a breve, medio e lungo termine che possano incrementare lavoro e imprese , vedi ad esempio l' ultimo DPEF. -- Lo afferma Gianna Dimartino, Reggente di UGL Ragusa.-- Il nostro sindacato UGL è stato il primo a denunciare questa grave prospettiva ed il primo sindacato a parlare di rilancio del Mezzogiorno con proposte concrete e realizzabili , diffuse a livello nazionale sia lo scorso anno sia in questi mesi, attraverso l'iniziativa "Sud Act 2016" . I continui annunci di chiusure di imprese, i conseguenti licenziamenti di lavoratori , gli ormai estenuanti ricorsi alleAbbiamo conferma ulteriore per le nostre fondate preoccupazioni, anche analizzando il rapporto semestrale previsionale sull’economia del Mezzogiorno, pubblicato qualche giorno fa dalla Fondazione Curella, da cui si evince che dal 2008 ad oggi sarebbero scomparse dal territorio economico del Sud e Isole piu’ di 60 mila imprese".
Si sottolinea che la flessione delle imprese artigiane ha coinvolto tutte le regioni del Mezzogiorno, in Sicilia si registra al -2,1%. Le Startup innovative iscritte a fine dicembre 2015 nella sezione speciale del Registro Imprese ammontano a 1.200 nel Sud/Isole; l’area meridionale e insulare consegue un incremento di 348 unita’ (+42,1%). Le Startup iscritte nel Sud e Isole rappresentano il 22,8% del totale nazionale. Sia gli investimenti in costruzioni sia quelli in beni strumentali avrebbero mantenuto livelli deludenti, La domanda interna ha mostrato cauti segni di ripresa dal lato dei consumi famigliari (+0,5% in volume) quanto da quello degli investimenti (+1,0%). La spesa familiare in quantita’ resta comunque bloccata sui livelli di vent’anni fa, la spesa in conto capitale sprofonda letteralmente, diminuendo di quasi il 40% rispetto al 2007. Il contributo della domanda estera e’ positivo anche se modesto: le esportazioni di merci crescono del 4,0% in termini monetari, dopo due flessioni precedenti, le importazioni scendono (del 5,6%) .
Per il quarto anno di seguito. Agricoltura, silvicoltura e pesca recupera le forti perdite dell’anno precedente, chiudendo il 2015 con una crescita del 5,5%. Il ramo delle costruzioni registra un timido incremento dell’1,5%.Sul mercato del lavoro persiste ancora una situazione di gravi difficoltà, e nei prossimi sei mesi la crescita dell’occupazione decelerera’ e la flessione della disoccupazione rallentera’. La domanda di lavoro aumentera’ dell’1,2%, Il tasso di disoccupazione restera’ elevato, al 18,6%, pari a 2,2 volte il tasso del Centro/Nord. Dopo lo scossone inflitto dalla recessione, il motore dell’economia appare seriamente danneggiato, e il rilancio al ritmo di lumaca ne e’ un esempio calzante. (fonte Fondazione Curella) .Purtroppo in Sicilia registriamo nel primo trimestre 2016, una disoccupazione giovanile al 55,9% ( al pari della Calabria), mentre il tasso di disoccupazione dei cittadini compresi fra i 20 ed i 64 anni superiore al 41% .In Sicilia c’è uno dei tassi di occupazione femminile più bassi d’Europa: lavora infatti solo il 34,7%, dato che scende ancora al 21 % per le giovani donne. La disoccupazione giovanile in Italia è arrivata al 41,6% e in Sicilia oltre al 50%:dati fortemente allarmanti.
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