“La confusione istituzionale sul futuro
della società Sviluppo Italia Sicilia (SIS), partecipata al cento per cento
dalla Regione Siciliana, ha prodotto sinora solo danno ai 75 dipendenti che
vedono a rischio il futuro lavorativo e determina il blocco della spesa
pubblica pari a circa 350 milioni di euro”.
A dichiararlo Giuseppe Messina,
Responsabile regionale dell’Ugl Sicilia commentando la paradossale condizione
in cui versa la società regionale che svolge la propria attività in un settore
strategicamente importante per l’economia e lo sviluppo dell’Isola come quello
dell’assistenza tecnica sull’utilizzo delle risorse comunitarie e statali.
“Sono risorse in parte della
programmazione comunitaria 2014/20 e in parte del Piano Azione e
Coesione (PAC) – aggiunge il sindacalista - che resteranno di fatto bloccati
fino a quando non sarà definito l’elenco degli enti formativi accreditati
presso l’assessorato regionale dell’istruzione e della formazione
professionale. Attività che è stata affidata nel novembre scorso in house
providing a SIS e lo stato di precarietà in cui versano i lavoratori non aiuta
di certo a lavorare”.
“Così gli Avvisi pubblici relativi alle
attività di Istruzione e Formazione professionale, della Formazione di base e
ordinaria, delle attività formative indirizzate ai cassaintegrati, dei tirocini
formativi restano al palo – sottolinea Messina - e restano in attesa
di tornare a lavorare anche i circa 450 lavoratori dell’Ente formativo Cerf che
attendono il via libera dal dipartimento regionale Formazione professionale
solo dopo che l’accreditamento sarà reso pubblico.
“A causa di questo ritardo per un’altra
linea di lavoro affidata a SIS vanno al rallentatore anche le rendicontazioni
relative alla seconda annualità dell’Avviso 20/2011 – chiarisce il Responsabile
Regionale dell’Ugl Sicilia - che dovrebbero liberare risorse in favore degli
enti per riconoscere ai propri dipendenti le mensilità arretrate”.
“Uno stato degenerato a livello istituzionale
che la Sicilia non può più reggere, il governo regionale faccia chiarezza sul
futuro di SIS e restituisca serenità e operatività ai dipendenti della società
partecipata per completare il lavoro sull’accreditamento propedeutico allo
sblocco delle risorse”.
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