«Ai 70 dipendenti del Cefpas di Caltanissetta va applicato il contratto dei regionali e non quello della sanità»: è quanto sostiene il Commissario siciliano della Ugl-Fna Ernesto Lo Verso, il quale adesso sostiene che da 17 anni viene commesso un errore, che adesso andrebbe rimediato.
E in questo confortato dai pareri espressi dapprima dall’Aran, poi dall’Aran Sicilia ed, adesso, anche dall’Ufficio legale e legislativo della Regione Siciliana, che «hanno confermato – scrive Lo Verso assieme al segretario provinciale del settore Gaetano Sapia – che il Cefpas non è un ente assimilabile alle altre aziende che fanno parte del servizio sanitario regionale che si ritrovano a vedersi applicato il contratto del comparto sanità, ma è, invece, un ente vigilato dalla Regione e che pertanto rientra nel novero degli enti di cui all’art. 1 della legge regionale nr. 10 del 2000, e che, quindi, dopo l’entrata in vigore di questa legge avrebbe dovuto applicare al proprio personale il contratto collettivo regionale di lavoro».
Se ciò venisse confermato il Centro di formazione sanitario dovrebbe pagare complessivamente ai propri dipendenti una somma considerevole, tanto che si rischierebbe veramente di compromettere l’attività attuale del Centro e forse anche quella futura.
«Certo è una vicenda abbastanza delicata – ha anche ammesso il direttore generale del Cefpas Angelo Lomaglio, che da un canto si dichiara «pronto a pagare quanto ci diranno di pagare» ai dipendenti dell’ente e dall’altro ricorda che su questo argomento è intervenuto anche il presidente della Commissione sanità Pippo Di Giacomo, il quale ha presentato qualche settimana fa un emendamento alla legge finanziaria proposta dal Governo regionale in corso di discussione all’Ars e che «con una norma di interpretazione autentica» sostiene una tesi completamente opposta a quella esposta dall’Ugl. «Non credo che la proposta sollecitata da questo sindacato abbia un iter procedurale percorribile – ha aggiunto Lomaglio – ho pure seri dubbi che i dipendenti finirebbero col guadagnarci nel caso in cui si dovesse applicare il contratto dei regionali: il rischio è anche quello che potrebbero pure “saltare” le stabilizzazioni…».
«Per ben 17 anni è stato commesso un errore – dice il sindacalista Gaetano Sapia – ed ad accorgersene è stata la Ugl, che non ha sottoscritto il contratto integrativo regionale per il triennio 2015-2017 costringendo l’amministrazione del Cefpas a rispondere all’Aran Sicilia con chiarimenti: la risposta è stata che il Cefpas è un ente strumentale della Regione Sicilia, e quindi soggetto al controllo gestionale e finanziario dell’amministrazione regionale».
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