"Il decesso di un pescatore di Mazara del Vallo, vittima
sabato scorso di un grave incidente a bordo di un peschereccio durante una
riparazione dello scafo fa tornare centrale la necessità di spendersi per
creare quella cultura sulla sicurezza sul lavoro che ad oggi non decolla".
Così Giuseppe Messina, Responsabile regionale
dell'Ugl, a margine della tavola rotonda su tema: "Un nuovo modello di
sviluppo: i bisogno formativi della filiera ittica" che si è svolta questa
mattina a Mazara del Vallo presso la Sala delle Bandiere nella sede del
Distretto della Pesca e Crescita Blu.
"Per invertire la deriva culturale e
socio-economica - aggiunge il sindacalista - la formazione nel settore della
Pesca deve partire dalle scuole e dai giovani con l' apprendistato e
l'apprendistato professionalizzante e interessare i lavoratori a bordo come a
terra con corsi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, per prevenire le
cosiddette morti bianche con percorsi certificati e certificabili".
"Nella pesca occorre intervenire con grande
attenzione - afferma Messina - per attivare percorsi formativi con strumenti e
risorse, magari messi a catalogo con la dote rivolta al destinatario, in
risposta ai molteplici fabbisogno che si rinvengono nella filiera ittica a
bordo come a terra, nella fase del prelievo come in quello della conservazione,
lavorazione e trasformazione o dei servizi".
"Come Ugl - sottolinea il responsabile di Ugl
Sicilia - occorre utilizzare le risorse comunitarie, statali, regionali e dei
fondi interprofessionali in sinergia".
"Un approccio virtuoso - conclude Messina - che
deve essere la chiave di successo per implementare una filiera della formazione
in risposta ai diversi e molteplici fabbisogni del comparto".
Commenti