Lavoro. Lo Verso (Ugl), “si al lavoro degli ex sportellisti senza contentino preelettorale e tutela categorie A e B comparto regionale”
“La soluzione dei circa 1800 operatori delle politiche del lavoro, conosciuti come ex sportellisti, ai quali va tutta la nostra solidarietà per un immediato rientro al lavoro, non può passare dall’ingolfamento dei Centri per l’Impiego.
Ancora una volta il governo regionale del presidente Crocetta con la delibera di giunta n.381 del 7 settembre 2017 mostra approssimazione nel tirare fuori dal cilindro, con un ritardo di tre anni e guarda caso in clima preelettorale, che finisce col danneggiare le strutture periferiche del Dipartimento regionale del Lavoro”.
A dichiararlo è Ernesto Lo Verso, Commissario Ugl FNA Sicilia.
L’esecutivo regionale - spiega Lo Verso - da tempo avrebbe dovuto inserire gli orientatori, i progettisti e gli ex direttori presso i Centri per l’Impiego ad integrazione del front office, con le professionalità acquisite negli anni dagli ex sportellisti, utilizzandoli al meglio.
Per tutte le altre figure, che difficilmente possono integrarsi con gli obiettivi dei Centri per l’impiego, vista la presenza già delle cosiddette categorie A e B, lavoratori del comparto della Regione siciliana in possesso di grande professionalità e mortificati dal governo Crocetta, l’esecutivo regionale avrebbe dovuto già da tempo elaborare un progetto specifico, d’intesa con il Ministero del Lavoro, che comprendesse la misura dell’accompagnamento alla pensione per coloro che presentano i requisiti previsti per legge e per gli altri un inserimento in tutti i dipartimenti regionali laddove insiste carenza di personale per garantire loro un futuro stabile ed utile anche alla Pubblica amministrazione regionale, in vista del rinnovo contrattuale e della riclassificazione delle qualifiche inferiori (categorie A e B) che da anni svolgono mansioni superiori e non un’occasione di lavoro per poche settimane”.
“La decisione assunta dall’esecutivo regionale – conclude il sindacalista - finisce con l’alimentare una guerra tra “poveri” che nulla ha a che vedere con un profilo di riorganizzazione efficace dei servizi a sostegno delle politiche attive del lavoro, sul quale registriamo l’assenza di una chiara politica di governo in Sicilia.
Soluzione tampone che sotto le elezioni rischia di assumere il sapore della disfatta clientelare”.
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