“Abbiamo chiesto un segnale politico di discontinuità partendo dalla verifica dell'albo dei lavoratori della formazione professionale previsto dall'articolo 14 della legge regionale 24/76, da una attenta riflessione sulle regole dell'accreditamento degli enti formativi, dalla condivisione sulle scelte con l'assessorato regionale del Lavoro, atteso che la formazione è strumenti di politica attiva del lavoro e da scelte certe ed immediate per lo sblocco delle attività formative ferme da quasi due anni”.
È quanto dichiarato da Giuseppe Messina, Responsabile Ugl Sicilia, intervenendo all'incontro tra l'assessore regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale, Roberto Lagalla e le organizzazioni sindacali per avviare un dialogo sulle criticità del sistema della formazione e individuare elementi utili per procedere verso la costruzione di un nuovo modello.
“Per garantire continuità occupazionale ai tanti che hanno perso il posto di lavoro, superando l’attuale fase di stallo - prosegue il sindacalista - serve quella volontà politica che è mancata negli anni scorsi per mano di un governo totalmente inadeguato”.
“Siamo disponibili a ragionare - chiarisce Messina - per costruire un modello formativo condiviso in grado di far ripartire il sistema”.
“Ancor prima di parlare di riqualificazione, riconversione e di processi di ricollocazione del personale - sottolinea - abbiamo chiesto all'on.le Lagalla che il governo regionale metta mano allo ‘spacchettamento’ dell'albo per attualizzare il reale numero dei lavoratori della formazione professionale interessato alla ripresa lavorativa procedendo a depurare il dato degli attuali oltre 8 mila dagli operatori delle politiche attive del lavoro, già inseriti in altro elenco, dal personale impegnato nel segmento dell'Istruzione e Formazione professionale (ex OIF) già individuati e in possesso di specifici requisiti, dai lavoratori interessati al prepensionamento e dai titolari di Partita Iva”.
“Su questo approccio e su questi temi, come quello delle misure di contrasto alla dispersione scolastica - conclude Messina - siamo pronti a fornire il nostro contributo al governo regionale ed in attesa di un segnale di discontinuità abbiamo chiesto l'istituzione di un tavolo tecnico di confronto sulle politiche e sugli strumenti da adottare per la riorganizzazione del comparto”.
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