La Segretaria Reggente di UGL Ragusa, Gianna Dimartino, unitamente ai Segretari e Dirigenti provinciali, è intervenuta in occasione della Giornata del 10 febbraio ”per non dimenticare la tragedia delle vittime delle Foibe, migliaia di italiani che vennero uccisi dai partigiani di Tito, tra il 1943 e il 1945,e gettati nelle fosse Carsiche, al confine tra Italia e Jugoslavia, costretti ad abbandonare le loro case dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, a seguito della sconfitta dell’Italia nella seconda guerra mondiale.
Le foibe sono grotte carsiche, con un ingresso a strapiombo, dove i partigiani comunisti titini gettarono e assassinarono, quasi 10.000 italiani. Il totale complessivo delle persone “infoibate” fu di circa 80.000, tra italiani , croati e sloveni, considerati nemici del progetto perseguito da Tito di una federazione comunista jugoslava sotto la leadership di gruppi dirigenti di origine serba, Anche questo questo doloroso genocidio va ricordato e fatto conoscere soprattutto alle nuove generazioni per sensibilizzare le coscienze.
Questo Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe. fu istituita con la legge del 30 marzo del 2004 dalla Repubblica italiana, e squarciò finalmente il buio su una pagina di storia di cui a lungo si è taciuto,oltre 50 anni di ignobile silenzio.
Dolore e indignazione per quella che fu una carneficina che testimonia l’odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l’Italia e la Jugoslavia. Nel febbraio del 1947 l’Italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l’Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza.
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