Cultura. Messina (Ugl Sicilia), discontinuità dal governo per rilancio rete teatri, chiarezza su FOSS
“La cultura in Sicilia, terra che ha dato la luce ad artisti di fama mondiale, rischia il collasso con prevedibili ripercussioni su ogni futuro sforzo di rilancio economico, produttivo e socio-culturale.
Chiediamo al Governo regionale di mettere in campo ogni utile iniziativa, con azioni di sistema come un’Agenzia regionale della cultura, per rilanciare i poli culturali siciliani a cominciare dai teatri di Palermo e Catania, veicolo straordinario per sviluppare l’industria primaria siciliana che è il turismo ed i settori collegati”.
A dichiararlo Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Sicilia.
“Serve per esempio un cambio di marcia, in discontinuità col recente passato, nella gestione della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana - precisa il sindacalista - perché in caso contrario proseguirà incessante la sua lenta, progressiva ed inarrestabile scomparsa dal panorama artistico/culturale, regionale e nazionale”.
“Come Ugl – aggiunge - da mesi sosteniamo che urge un intervento delle istituzioni preposte alla gestione politica, amministrativa ed artistica della Fondazione per fare chiarezza sulle scelte degli ultimi anni che hanno finito col danneggiare la credibilità dell’istituzione”.
“Ugl in una nota indirizzata al Governatore – sostiene Messina - chiediamo chiarezza e trasparenza nella gestione amministrativa, del personale, dei rapporti con i lavoratori e sull’utilizzo dei fondi pubblici della Fondazione, per invertire l’operato, al nostro sindacato sconosciuto, dell’attuale dirigenza che ha creando insanabili diaspore interne, per scongiurare l’eventuale accumulo di debiti ed il possibile fallimento di qualsiasi progetto di reale rilancio artistico ed arrestare il declino degli ultimi cinque anni”.
“L’ente autonomo regionale, Teatro Massimo “Vincenzo Bellini”, di Catania, polo culturale tra i più importanti d’Italia nel campo della musica classica – precisa il Segretario Ugl Sicilia - soffre la mancanza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a carico del Comune di Catania che da alcuni anni non esegue lavori sostanziali. Tale situazione ha pregiudicato in parte l’agibilità dei locali, ridotti necessariamente per motivi di sicurezza, penalizzando un numero considerevole di posti a sedere con la conseguenza di minori incassi. Per l’Ugl – prosegue - la mancanza di liquidità, dovuta al ritardo nel trasferimento dei contributi, crea ripetutamente disagio nella puntuale erogazione delle retribuzioni al personale, appesantiti dal mancato sostegno economico da parte della Città Metropolitana di Catania e del Comune etneo.
Il Teatro Stabile di Catania soffre un costante ritardo nella erogazione delle retribuzioni in favore del personale. E’ necessario un intervento per mettere in sicurezza i conti e rilanciare il ruolo strategico nel panorama culturale nazionale il Teatro”.
“A nostro modesto avviso – conclude - è necessaria una centralità nella programmazione della cultura siciliana, mettendo a sistema il circuito teatrale, l’immenso patrimonio archeologico ed il circuito turistico per realizzare un polo produttivo d’eccellenza in grado di creare reale e stabile occupazione e ricchezza; in questo è determinante la scelta politica del Governo regionale per rilanciare il settore, fondamentale per il PIL della Sicilia”.
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