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Sindacato. A Catania l’Ugl Sicilia lancia le linee guida per l'isola, dialogo e confronto immediato con il governo


Si sono tenuti venerdì 14 settembre presso l’Utl di Catania i lavori del Consiglio Direttivo regionale che ha approvato un documento che racchiude la ricetta di un possibile e concreto rilancio della Sicilia partendo dalla risoluzione definitiva della vertenza, madre di tutte le vertenze, la revisione dei rapporti finanziari tra Stato e Regione per realizzare pienamente quanto contenuto negli articoli 36, 37 e 38 dello Statuto siciliano.
Un incontro ricco di spunti, idee e contenuti per un sindacato, come Ugl, che ha l’ambizione di crescere ed affermarsi sempre più come movimento sindacale coeso, concreto, unito, propositivo, partecipativo, inclusivo e centrale rispetto al dibattito sul sistema di tutele nel settore pubblico e nel privato dei lavoratori e sulle scelte che la politica è chiamata ad assumere per il risanamento dei conti, dopo il richiamo forte della Corte dei Conti in sede di giudizio di parifica, e per il rilancio dell’economia, passando dal riordino delle Partecipate regionali e comunali.
Infrastrutture, mobilità, salute, burocrazia, rinnovi contrattuali, dignità dei lavoratori, ruolo del sindacato e misurazione dello stato di salute delle relazioni industriali con il governo regionale e le associazioni datoriale del settore privato sono stati argomenti di dibattito con passione e competenza che ha coinvolto la classe dirigente presente.
Il consiglio regionale ha dato il benvenuto ai neo Consiglieri cooptati di diritto, Andrea Alario, Segretario Utl Caltanissetta, Antonino Sciotto, Segretario Utl Messina e Mario Parrinello, Segretario dell’Unione di Trapani.
Un grazie particolare va al padrone di casa, Giovanni Musumeci, il Segretario regionale Aggiunto, Pippo Scannella ed il Segretario Confederale, Giovanni Condorelli per il sostegno ai lavori del Consiglio.
Dai lavori è emerso con coraggio e chiarezza la necessità di rafforzare in Sicilia la coesione intorno ai valori del più grande sindacato di centrodestra italiano, raccordare la comunicazione e rinsaldare le energie per affrontare con maggior vigore le sfide delle prossime settimane a partire dalla delicatissima vertenza dell’Ast, della riforma del settore forestale e della Formazione professionale, del rinnovo del contratto dei dipendenti regionali, del rilancio di Esa e Irvo, del ridisegno delle Camere di Commercio, delle Zone economiche speciali, del sistema aeroportuale, degli interporti, delle aree metropolitane, dei consorzi dei comuni, dei servizi per il lavoro, della riforma del settore della pesca, della stabilità lavorativa delle molte platee di precari.
La Sicilia è un museo a cielo aperto e la cultura costituisce la più grande materia prima che può e deve esportare nel mondo. Una cabina di regia che metta a sistema virtuoso, i beni culturali, i teatri siciliani, le riserve naturali, la storia e l’enogastronomia d’eccellenza non è difficile da immaginare, la chiediamo, si può è si deve fare. Se poi si riuscirà a spendere qualitativamente i fondi europei e nazionali, la speranza di rilanciare l’economia e l’occupazione può divenire realtà prima di quanto si possa pensare.
Il governo regionale della discontinuità e del dialogo sociale deve sforzarsi di introdurre la fiscaliità di sviluppo e condizioni favorevoli di attrazione per gli investitori esteri, solo così sarà possibile rilanciare le attività produttive a partire dalle aree di crisi complessa di Gela, Termini Imerese per finire al triangolo industriale del siracusano e di Milazzo. La Sicilia merita molto di più e merita sopratutto una classe dirigente capace di tornare ad attrarre i giovani laureati e non che hanno deciso di fuggire per trovare altrove l’affermazione professionale. Si può e ce la possiamo fare. Ugl c’è ed ha già iniziato il percorso di salita verso una Sicilia migliore fatto di impegno e dedizione verso il bene comune. Attendiamo fiduciosi che anche gli altri attori, istituzionali e non, facciamo fino in fondo la loro parte in un clima partecipativo e concertativo, come l’Unione Europea ha più volte raccomandato. Confronto sociale, concertazione, dialogo e partecipazione sono alla base di una politica che non ha nulla da nascondere ed ha a cuore i cittadini e le future generazioni.

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