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Gli ASU non mollano, continua la protesta dei sindacati 

 


Considerato che l’ARS riprenderà  l’esame della legge finanziaria lunedi’ 9 maggio 2022 alle ore 11 , ribadito (come evidenziato nel precedente comunicato ) che è  inaccettabile che la legge finanziaria in questi giorni in discussione all’ARS non preveda nessuna iniziativa per i lavoratori ASU siciliani, è inaccettabile che la politica si permetta di fare giochi di prestigio con le risorse già stanziate nella scorsa finanziaria per la stabilizzazione dei lavoratori.

 
Così si legge nella parte introduttiva di una nota diramata  unitariamente dai sindacati ALE, UGL AUTONOMIE SICILIA,  COBAS-CODIR, CONFINTESA e USB.

“Pretendiamo chiarezza sulle risorse agli ASU affermano - Sardo, Mingrino, Lucchese, D’Amico, Greco e Gambino - i soldi degli ASU non si toccano  con la finanziaria dello scorso anno erano destinati per l’anno 2021 , 10 milioni di euro la stabilizzazione degli ASU  subito dopo l’impugnativa dell’art. 36 ,con un  colpo di mano all’ARS, 5 milioni dei 10 milioni sono stati spudoratamente dirottati altrove.

Adesso con vergognosi e premeditati stratagemmi politici si vuol fare la stessa cosa noi non ci stiamo se vuole la politica regionale può dare risposte infatti nell’impossibilità di procedere alla stabilizzazione chiediamo che le risorse aggiuntive previste per il 2022, vengano utilizzate per garantire un’integrazione salariale che permetta ad ogni lavoratore di vivere più dignitosamente, non si può pretendere che un lavoratore possa far fronte a tutte le necessità quotidiane con 600 euro mensili lavorando alla stessa stregua di un dipendente di ruolo e spesso sopperendo illegittimamente a croniche carenze di organico”.

“E’ inqualificabile - denunciano i sindacati -  la condotta di un governo che a quasi un anno dall’impugnativa dell’art. 36 della l.r. 9/2021 che permetteva la stabilizzazione di questi lavoratori, non ha avviato nessuna interlocuzione seria e proficua con il governo nazionale per superare i motivi ostativi, il Presidente Musumeci ed il Governo che rappresenta  hanno voluto e cercato lo scontro istituzionale con il governo nazionale, innanzi alla corte costituzionale , consapevoli di soccombere, pur di non ammettere di aver fallito sugli ASU, con codardia si continua a scaricare su Roma colpe proprie , ovvero aver approvato un articolo di legge (art. 36) che faceva acqua da tutte le parti , disattendendo con sconfinata presunzione tutti i suggerimenti e i preavvisi delle organizzazioni sindacali” .

“Per tutto  questo -  concludono i sindacalisti -  proclamiamo per lunedì  9 maggio, martedì  10 maggio e mercoledì 11 maggio lo sciopero e pertanto l’astensione dalle attività lavorative di tutto il personale ASU in servizio presso gli enti pubblici e privati della Sicilia, serve uno scatto di orgoglio e di dignità delle lavoratrici e lavoratori ASU umiliati e mortificati da 25 anni”.



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