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Lavoratori ASU. Dai sindacati al Governo siciliano spettacolo indecoroso

Nella giornata di venerdì 13 maggio 2022, l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la legge finanziaria per il triennio 2022 – 2024.

Vergognosamente ed ancora una volta senza motivo, hanno negato le richieste che le parti sociali hanno fatto per gli ASU; in particolare hanno negato l’integrazione oraria per tutti e la fuoriuscita per coloro che superano i 57 anni.

Con l’incoerenza che li contraddistingue, hanno negato la fuoriuscita per coloro che superano i 57 anni, che ricordiamo avevano approvato l’anno scorso con l’articolo 36.

 Spudoratamente hanno negato anche la disponibilità delle risorse per l’integrazione oraria, che poteva soddisfare le esigenze degli Enti utilizzatori del personale in trattazione e consentire agli stessi lavoratori di ottenere un beneficio economico a fronte di un superiore impegno lavorativo orario.

 Così esordisce una nota sindacale diramata dalle Segreterie regionali di  ALE, UGL AUTONOMIE SICILIA,  COBAS-CODIR, CONFINTESA e USB.

 “Stiamo parlando - queste le parole di fuoco dei sindacati - dell’istituto giuridico dell'integrazione oraria, esplicitamente previsto dal D.Lgs 468/97, già applicate ex lege nella Regione a Statuto Speciale Sardegna e mai impugnate dal Governo Centrale, con risorse già stanziate nella precedente finanziaria, come ha detto lo stesso assessore al Bilancio in aula.

Appare superfluo ribadire che i sindacati impegnati non hanno posto al Governo e a tutti i Parlamentari Regionali nessuna novella a rischio impugnativa”.

 “Invero, è evidente che - aggiunge la nota sindacale unitaria -  dopo il mese di agosto dell'anno precedente, in cui, quasi di nascosto,  è stata votata una norma che ha depauperato di ben 5 milioni di euro il capitolo di spesa dei lavoratori ASU, destinando le risorse in argomento alla SPA Girgenti Acque, ora la politica siciliana si è superata, mostrando il peggio del peggio che ogni cittadino potesse, seppur minimamente, immaginare; ovvero, che un Governo, votato per tutelare i diritti della collettività e nella fattispecie garantire le esigenze dei soggetti meno abbienti, abbia avuto l'ardire di tramare “de facto”, con un accordo trasversale dell’ultimo momento con tutto il Parlamento, ancora una volta contro gli ASU e di pensare alla stabilizzazione degli amici portaborse.

 Ma non solo  con una riunione dell’ultima dei capigruppo parlamentari, subito dopo in aula sono arrivati centinaia di commi aggiuntivi, presentati rispettivamente da Governo, Maggioranza e Opposizione; tanti stralciati, ma moltissimi hanno visto la luce in poche ore, tanto da soddisfare tutte le parti politiche, che evidentemente stanno lavorando in funzione delle prossime elezioni, fregandosene della democrazia e dei siciliani che li hanno votati, a nulla vale il tentativo dell’Opposizione di giustificarsi, dicendo che hanno votato contro. Non sono degli sprovveduti”.

 “Alla luce di quanto successo – concludono le Segreterie regionali di  ALE, UGL AUTONOMIE SICILIA,  COBAS-CODIR, CONFINTESA e USB , non siamo oltremodo disponibili a tollerare, in alcun modo, questo metodo di azione legislativa di questo Governo e di tutto il Parlamento, che non tutelano i diritti dei ceti socialmente più deboli; anzi provvedono, con scriteriate manovre di aggiustamento dei conti, a decurtare il monte risorse economiche agli stessi già assegnato.

I lavoratori per il momento torneranno a lavoro, ma rivolgiamo appello a tutti i sindaci siciliani, affinché, come fatto in questi giorni di sciopero dei lavoratori in questione, continuino a far sentire la loro voce univoca, forte, rappresentativa di tutto il territorio, rappresentano il primo avamposto delle istituzioni sul territorio e non possono accettare, così come queste OO.SS., che il lavoro nero insito dentro le istituzioni continui come tale dopo oltre un quarto di secolo”.

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