L’emendamento approvato oggi in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, che ripristina l’obbligo di clausola sociale nella legge delega in materia di appalti pubblici, è sicuramente un fatto positivo che sottolinea la centralità della clausola sociale e quindi della tutela occupazionale nei cambi di appalto.
Come UGL Telecomunicazioni siamo stati i primi, sin dal 4 aprile, a lanciare l’allarme sulla proposta di legge delega al Governo in materia di contratti pubblici riguardo la modifica al Codice degli Appalti sulla clausola sociale.
E’ paradossale però che sia stato necessario introdurre un emendamento per ristabilire la correttezza di una norma che nel settore dei contact center ha garantito continuità occupazionale in molti cambi di appalto.
In una fase in cui si cerca di aggirare la clausola sociale con vari artifici e cavilli, soprattutto da parte di stazioni appaltanti di carattere pubblico, è necessario ribadire che la clausola sociale rimane uno strumento fondamentale che non potrà essere ridimensionato o addirittura cancellato per volontà di forze mercatiste che puntano a seguire esclusivamente logiche di profitto senza considerare le conseguenze sociali delle loro strategie.
A renderlo noto è la Segreteria nazionale dell’UGL Telecomunicazioni.
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