Clima e Cambiamenti Climatici nella nostra bella Sicilia da giorni si stanno registrando temperature che rimarranno sicuramente scritte negli annali della meteorologia siciliana.
L’ondata di caldo con temperature record a cui stiamo assistendo non solo in Europa, ma a tutte le latitudini, dal Giappone alla California, rappresentano un grave rischio sia per la salute delle persone sia degli ecosistemi.
Il cambiamento climatico è addebitabile all’attività antropica che nel corso del tempo ha influenzato negativamente il rapporto uomo/ambiente.
L’uomo con le sue continue attività volte alla ricerca del profitto, dello sfruttamento delle risorse ha inciso sull’equilibrio dell’ecosistema.
L’attività dell’uomo ha provocato un inquinamento, divenuto incontrollabile, i cui livelli stanno contribuendo a modificare la fauna e la flora; infatti sono state evidenziate da indagini scientifiche che la crescita della fauna è condizionata dal cambiamento climatico e di conseguenza modifica la capacità di sopravvivenza umana.
A livello mondiale si stanno studiando delle politiche di intervento che possano ridare sostenibilità al nostro ambiente, ma restano solo parole, oggi di fatti, la situazione tende a peggiorare e il cambiamento climatico non fa che aumentare del doppio la probabilità che si verifichi l’evento straordinario.
A partire dalla considerazione di come questo tema incida sulla nostra vita quotidiana, diventa imprescindibile la necessità di diffondere fra i lavoratori, i datori di lavoro e fra tutte le figure della prevenzione una serie di materiali informativi nonché investimenti , relativi alle patologie da calore, alle raccomandazioni per una corretta gestione del rischio, alle condizioni patologiche che aumentano la suscettibilità al caldo, ai fattori che determinano la disidratazione, in sintesi è necessario divulgare le informazioni per prevenire le cause che potenzialmente possano mettere a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Tra le condizioni croniche che aumentano la suscettibilità al caldo sia nei lavoratori, sia nella popolazione in generale vi rientrano le malattie della tiroide, l’obesità, l’asma e la bronchite cronica, il diabete e le patologie cardiovascolari.
Pertanto occorre che le aziende pubbliche e private facciano rientrare all’interno della sicurezza degli ambienti lavorativi le indicazioni da seguire per prevenire ogni rischio onde evitare conseguenze negative sulla salute.
Compito del datore di lavoro è individuare procedure specifiche per attuare le misure più efficaci, a partire dalla scelta di una persona che sovrintenda al piano di sorveglianza per la prevenzione degli effetti dello stress da caldo correlate alle elevate temperature ambientali che comprendono:
CRAMPI DA CALORE, DERMATITE DA SUDORE, SQUILIBRI IDROMINERALI, SINCOPE DOVUTA A CALORE, ESAURIMENTO o STRESS DA CALORE, COLPO DI CALORE.
Quello che ci si propone è sensibilizzare a mettere in atto una serie di procedure che possano salvaguardare i lavoratori in presenza di condizioni climatiche estreme.
L’Inail ha affrontato a Roma il 21/7/2023 in un seminario il tema “Rischio caldo e lavoro, con il progetto Worklimate di Inail e Cnr un sistema di previsione dello stress termico”, il cui obiettivo è di poter promuovere una serie di interventi per gestire questi fenomeni climatici, destinati a ripetersi nel tempo.
Inoltre si richiede che venga recepito, al più presto, in un decreto che gli eventi climatici si facciano rientrare nel solco dei protocolli sulla sicurezza e i conseguenti rimedi, tra i quali si chiede per i lavori che possono essere remotizzati, di fare ricorso allo Smart working (un plauso va a quelle aziende, che si sono già adoperate in tal senso, un sollecito urgente va indirizzato a tutte le altre) per tutelare le centinaia di migliaia di lavoratori che giornalmente per recarsi a lavoro sia con mezzi privati, sia con mezzi pubblici sì espongono alla eccessiva temperatura, mettendo a repentaglio il proprio stato di salute.
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