Abbiamo proclamato lo stato di
agitazione ad oltranza dei dipendenti della società di vigilanza privata ‘Ksm
Security Spa’ fino a quando i ritardi nel pagamento delle spettanze saranno una
consuetudine e cesserà il momento in cui l’azienda rispetterà gli accordi
sottoscritti”.
E’ quanto dichiara Francesco Ficarra, Reggente provinciale della
Federazione Sicurezza Civile dell’Ugl di Palermo in merito alla vertenza
occupazionale che coinvolge i dipendenti della società Ksm Security Spa.
“Ieri presso la Direzione territoriale del lavoro del capoluogo
siciliano – afferma il sindacalista - abbiamo chiuso con esito negativo
l’esame congiunto avviato dall’Azienda per il licenziamento di 90 dipendenti
tra Palermo e Messina”.
“Non ci convince la dichiarazione di esubero da parte dei vertici aziendali
- sostiene Ficarra – atteso che non si è ancora esaurito il monte
ferie, il numero dei permessi e le ore di straordinario a disposizione dei
dipendenti”.
“Come Ugl sosteniamo la necessità che nel nostro comparto le aziende di
vigilanza privata rispettino in toto le normative contrattuali per dare
certezza e rispettare le tutele ai lavoratori”.
“Rileviamo che - sostiene il dirigente dell’Ugl - continua la
prassi da parte di tutti gli istituti di vigilanza che vede i Tfr dei
lavoratori non versati, le quote di cessione del quinto non versate, le quote
sindacali trattenute indebitamente. Il tutto per essere interessi su interessi
e stati di crisi aziendale per ricorrere a mobilità e cassa integrazione per
livellare la necessità di crisi del momento”.
“La nostra è una categoria disagiata, lavoriamo con turni h24 su strada,
siamo soggetti alle intemperie ed ai rischio del settore, allo stress continuo,
accumulato dalla tensione sul luogo di lavoro. Come guardie giurate,
rinneghiamo la precarietà diffusa nel nostro comparto e diciamo basta alla
penalizzazione del nostro lavoro, vogliamo riconosciuti i nostri diritti e per
questo come Ugl siamo pronti ad una mobilitazione davanti i cancelli del
Ministero del Lavoro a Roma per rivendicare il diritto di essere lavoratori
come tutti gli altri”.
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